Ecco la vecchia idea di servizio fotografico: mi trucco, vado dal parrucchiere e mi vesto bene, scelgo un posto carino, vado lì col fotografo che farà sicuramente qualche tipo di magia per farmi venire bene in foto, probabilmente grazie alla sua attrezzatura da migliaia di euro e a Photoshop. 


Fermi tutti. Non funziona così. Vi spiego perché.

La maggior parte delle persone che mi contatta per un servizio fotografico lo fa perché apprezza la spontaneità che traspare dalle mie fotografie, ma questa non è e non può essere una magia che faccio da sola. La spontaneità si costruisce insieme. Io posso guidarvi, spronarvi a lasciarvi andare, usare dei piccoli stratagemmi per far sì che vi rilassiate e siate a vostro agio con me, ma è un lavoro che dobbiamo fare insieme, mettendoci in gioco, ripeto e sottolineo, insieme.

Allora, cosa c’è di spontaneo in un servizio fotografico programmato a tavolino?

Cosa c’è di spontaneo nell’indossare dei vestiti che non metto mai, ma che tiro fuori solo per le foto (perché magari ho visto un servizio su Instagram dove la tipa aveva un vestito simile), nello scegliere un posto che non ha per me alcun significato e non mi suscita nessuna emozione solo perché tanti vanno a fare le foto lì. Cosa c’è di spontaneo nel concentrarmi solo su come verrò in foto dimenticando completamente di vivere e godermi il momento?

Quando programmo i ritratti di coppia le domande che mi fate più spesso sono due:

- Dove andiamo?

- Cosa dobbiamo indossare?

Sono sempre felice di guidarvi in queste decisioni e mi lusinga sapere che vi fidate del mio parere. Ma ricordatevi che le foto che facciamo insieme, per durare davvero nel tempo e non essere solo qualcosa di prettamente estetico, devono essere vostre. Vostre nel senso che devono parlare di voi, di come siete davvero, di quello che pensate, del vostro stile, di quello che amate e di quello che vi piace fare. E sì, anche di come vi piace vestire. 

Smettiamo di guardare quello che fanno gli altri, scaviamo dentro noi stessi, senza paura del giudizio altrui.

Allora la mia risposta alle due precedenti domande sarà:

- Dove vi piacerebbe andare?

- Cosa indossereste se non vi aspettaste di essere fotografati?

Partiamo dal dove: chi l’ha detto che bisogna per forza andare in un posto da foto? Che poi, esistono i posti da foto, se le foto non sono autentiche? Meglio un posto mozzafiato senza alcun coinvolgimento, o un angolo a caso della strada ma col cuore colmo di gioia?

Dove andate di solito? Quali sono i posti che amate?

Vi piace il mare? Bene, andiamo a mettere i piedi nell’acqua salata. Quando siamo lì, approfittiamo del momento, giochiamo con le onde, corriamo sul bagnasciuga. Torniamo a casa con la sabbia nelle scarpe e un bel ricordo, più ricchi di prima e con tante foto belle che raccontano davvero chi siete voi, e non solo con nuove foto da pubblicare su Instagram.

Vi piace andare al cinema, al bowling, al parchetto dietro casa, in moto, in Vespa, a cavallo, sul fiume a lanciare i sassi nell’acqua, o in mezzo ai boschi a camminare. Bene, facciamolo! E quando siamo lì, dimentichiamoci del resto del mondo. 

Cosa indossare? Beh, una volta scelto il posto il resto vien da sé. L'abbigliamento giusto è quello adeguato al posto che si sceglie.

Ovvio che se andiamo in montagna non si mettono i tacchi e il vestito da sera! Andiamo al bowling? Jeans e maglietta andranno benissimo.

Rendiamo il servizio fotografico un’esperienza. Fare qualcosa durante le foto vi darà modo di essere mille volte più spontanei. Facciamo un giro in bicicletta se è una cosa che fate spesso. Andiamo a mangiare un secchio di gelato, o in un vivaio a comprare delle piante. Il resto viene da sé. E se siete pantofolai, facciamo le foto a casa, con i vestiti che usate ogni giorno, a preparare la cena o ordinare cinese, in giardino con le candele, o in cucina con la musica a palla.

E se avete qualcosa in mente di stravagante o paradossalmente ordinario, mettetemi alla prova, non vedo l'ora!

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