
In questo post provo a spiegarvi il mio approccio durante un servizio fotografico di matrimonio. Non vuole sicuramente essere una lista esaustiva di tutte le mie procedure o metodi, ma butterò giù un po' di punti salienti in una specie di flusso libero di coscienza. Molti di questi si trasformeranno probabilmente in spunti per approfondimenti.
Quel giorno, il mio obiettivo è documentare ciò che accade in modo spontaneo e naturale, raccontando con le foto ciò che conta davvero: cioè che ci rende essere umani!
Per riuscirci è importante per me essere parte della giornata e non un'osservatrice esterna ed estranea ai fatti. Per questo il mio approccio è molto amichevole, non voglio che qualcuno si senta a disagio in mia presenza perché ho in mano una macchina fotografica. L'obiettivo è che chi ho davanti si dimentichi che le sto fotografando. Quindi preferisco dare del tu, cerco di chiacchierare con gli invitati quando mi è possibile, sistemo il fiore all'occhiello al papà della sposa o ai testimoni se non sono a posto.
Sono una persona diretta, dico sempre quello che penso, ma lo faccio in genere col sorriso.
Spesso fotografo da vicino col mio 24mm, ma tutti imparano subito a non badare a me. Sono presente, ma sicuramente non invadente e il mio metro e sessanta di altezza mi aiuta a passare inosservata. Rispetto i momenti privati, quelli in cui guardare senza scattare (o meglio scattando senza farmi notare), ma amo buttarmi nel mucchio degli abbracci o dei balli.
Non voglio stressarvi tutto il giorno dirigendo qualsiasi momento della giornata. Penso che intervenire voglia dire deviare il corso naturale degli eventi, quindi lo faccio solo se proprio necessario per questioni tecniche o di tempistiche.

Mi commuovo ogni volta che sento l'Ave Maria e al momento dei discorsi.
Amo fotografare i bambini e i nonni, sono quelli con gli occhi più veri. Faccio un sacco di ritratti agli invitati. Se sono lì quel giorno (alcuni arrivando anche da molto lontano) è perché li avete voluti, perché sono persone a voi care e sono sicura che non vogliate un servizio fotografico in cui ci siete solo voi due. E poi amo fare ritratti, quindi lo faccio con piacere.
Amo includere nelle immagini le piccole scene quotidiane, normali. Cerco nelle persone ciò che le rende uniche e voglio che traspaia dalle foto. Le foto degli allestimenti e dei vari dettagli sono importanti ma non hanno mai la precedenza sui momenti più autentici.
Cerco di darvi supporto e coordinarmi con gli altri fornitori per le tempistiche e per fare in modo che tutto proceda senza intoppi. Di solito non sono una persona ansiosa e di sicuro proverò a trasmettervi tranquillità.
Per finire, amo il mio lavoro. Lo amo davvero. Amo i matrimoni perché c'è tanta gente e succedono tante cose. Ai matrimoni le persone sono vestite bene e bendisposte a farsi fotografare. Vedo tanti posti meravigliosi e sono quasi sempre all'aria aperta.
Le coppie che mi scelgono di solito sono coppie rilassate, persone che, nonostante l'agitazione delle prime ore della giornata, non vedono l'ora di vivere ogni minuto, di godersi la presenza di quelli che contano, sono persone che vanno in profondità nelle cose e non si fermano alla superficie e all'apparenza. Ogni coppia che fotografo mi insegna qualcosa di più sull'amore, sull'amicizia, sulla famiglia. Ho conosciuto, in questi anni, persone meravigliose. Alcune sono entrate a far parte della mia vita, altre mi hanno lasciato un'eredità emotiva incredibile.
Ogni volta che esco di casa per andare a fotografare un matrimonio per me è come partire per un'avventura imprevedibile e soroprendente e sono pronta a vivermela tenendo bene aperti il cuore e soprattutto gli occhi!

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